Baunei: sede delle ultime due tappe
Il territorio di Baunei si sviluppa lungo la fascia centro-orientale della Sardegna, nella provincia di Nuoro, e costituisce, sia storicamente che geograficamente, il confine settentrionale della regione denominata Ogliastra. Il suo limite a nord, infatti, coincide con l'incontaminata Codula Elune, che termina nell'omonima incantevole Cala.
L'abitato principale di Baunei si sviluppa su un costone calcareo con esposizione sud occidentale, attraversato dalla S.S. 125 (Orientale Sarda) che lo congiunge al borgo di MonteColcau.
Ad otto chilometri circa dal capoluogo si trova, sul mare, la frazione di Santa Maria Navarrese, al confine con il Comune di Lotzorai.
Dai suoi 480 metri di altitudine, Baunei guarda all'Ogliastra lasciando spaziare la visione sull'anfiteatro di montagne su cui svettano le cime più alte del Gennargentu.
Il territorio comunale, esteso su 216 Kmq., è posto per la quasi totalità ad un'altitudine superiore ai 400 metri. Il territorio è solcato da valli anguste e profonde, dette localmente codule, che sfociano a mare interrompendo le precipiti pareti calcaree, in un paesaggio connotato da rupi, falesie, profonde gole, doline...
Paese tradizionalmente povero, Baunei ha da sempre basato la sua economia sullo sfruttamento bilanciato fra il terreno di proprietà comunale ed il terreno di proprietà privata. Come poeticamente suggerisce un narratore contemporaneo, i baunesi sono passati leggeri sulla loro terra, ed oggi proprio quella leggerezza è la loro forza: una coscienza istintiva che ha consentito di mantenere integri 40 chilometri di costa e un retroterra unico: un connubio irripetibile di paesaggi dipinti di blu e di verde, una magica simbiosi che unisce il mare alla montagna...
All'inizio degli anni settanta, Fulco Pratesi e Franco Tassi, nella 'Guida alla natura in Sardegna', a proposito del litorale marino del Comune di Baunei affermavano che 'forse non c’è altrove nel nostro paese un arco di costa così ampio e così sconosciuto: 40 chilometri di bastioni e falesie calcaree, appena interrotti qua e là da poche calette, probabilmente il più bel tratto del litorale italiano in senso assoluto e senz’ombra di dubbio il più aspro e selvaggio'.
Ancora oggi questa è, indubbiamente, la più selvaggia e incontaminata zona costiera italiana: inestimabile patrimonio di paesaggi dalle risorse naturalistiche assolutamente eccezionali.
L’intero Golfo, dominato dalla roccia calcarea è formato da coste prevalentemente alte e strapiombanti su acque profonde, incise e modellate da codule, forre, grotte e caverne, in un susseguirsi di salti scoscesi ed elevati da poche decine a centinaia di metri. E’, questa, la parte terminale del Supramonte di Baunei, che con immenso piano inclinato si protende verso il Tirreno. Flessuoso profilo a palizzata strapiombante nel più limpido e azzurro dei mari con una sequenza di falesie, vero e proprio baluardo torreggiante, interrotto solo da poche e incantevoli spiagge, per di più difficilmente raggiungibili. Le più importanti, Cala Elune e Cala Sisine, rappresentano la parte terminale delle omonime codule, paesaggi singolari, tipici di questo tratto della costa orientale sarda.
Una fitta vegetazione, del tutto caratteristica, con formazioni derivate dalla foresta primaria mediterranea, si afferma splendidamente lungo tutta la costa, con aspetti fisionomici fra i quali predomina la macchia foresta, con il leccio dagli esemplari talora monumentali ed irraggiungibili che possono contare centinaia di anni. Ovunque è presente il ginepro, dai tronchi antichi e contorti che spuntano tra le crepe della roccia negli angoli più scoscesi delle falesie, o raggruppato in formazioni a boscaglia che dominano l’intero Capo di Monte Santo.
La fauna è caratterizzata dalla presenza di importanti specie rare, alcune delle quali riportate nel 'Red Data Book' dell’IUCN in quanto minacciate di estinzione a livello mondiale.
Nel mare vivono ancora alcuni esemplari di Foca Monaca (Monachus albeventer o Leptonix monachus) e la costa è uno degli areali del gabbiano corso (Larus audounii), importantissimo indicatore ecologico la cui nidificazione segnala l’eccezionale stato di salute dell’ambiente prescelto. Altra specie nidificante di assoluto interesse è il Falco della Regina (Falco Eleonorae), che ha stabilito qui la più numerosa colonia del Mediterraneo.
Le caratteristiche generali dell’ecosistema marino sono altrettanto eccezionali, per la scarsa influenza degli inquinamenti provenienti dagli insediamenti di Santa Maria Navarrese e Cala Gonone. La presenza di estese e rilevanti formazioni di praterie sottomarine di fanerogame e poseidonia oceanica lungo tutto l’arco costiero fino a profondità altrove proibitive per la specie, è il più importante indicatore dello stato di salute di questo mare.
tratto da BAUNEI SELVAGGIA di Alan Batzella - Punto di Fuga Editore